Trump annuncia pausa di 90 giorni sui dazi globali, mercati in rialzo nonostante l’inasprimento verso la Cina

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Il presidente Donald Trump ha annunciato mercoledì una sospensione temporanea di 90 giorni sui suoi contestati dazi “reciproci”, mantenendo una tariffa base del 10% per la maggior parte dei partner commerciali mentre intensifica la pressione sulla Cina con un aumento al 145%. Questa mossa ha innescato un’immediata reazione positiva nei mercati finanziari globali, che hanno recuperato parte del terreno perso durante le recenti settimane di intensa volatilità.

Mercati in ripresa dopo settimane di turbolenze

L’annuncio della Casa Bianca ha provocato un significativo rimbalzo nelle borse mondiali. I mercati asiatici hanno guidato il recupero, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in crescita del 2,4% e l’Hang Seng Tech Index che ha registrato un incremento superiore al 2%. Il rally si è esteso anche agli altri mercati della regione:

  • Il Nikkei 225 giapponese è salito dell’1,18%
  • Il Kospi sudcoreano ha guadagnato lo 0,95%
  • L’S&P/ASX 200 australiano ha chiuso con un rialzo dell’1,34%

Particolarmente positiva è stata la performance dei titoli tecnologici, con Tokyo Electron in crescita del 2%, Advantest che ha registrato un impressionante +5,4% e Samsung Electronics in rialzo dell’1,4%.

Anche l’Europa ha beneficiato di questo rinnovato ottimismo, con guadagni significativi all’apertura dei mercati:

  • Lo STOXX 600 pan-europeo ha registrato un incremento dell’1,8%
  • Il DAX tedesco è cresciuto di oltre il 2%
  • Il CAC 40 francese ha guadagnato l’1,9%
  • Il FTSE 100 britannico è salito dell’1,95%

A Wall Street, l’S&P 500 è avanzato dello 0,8%, il Dow Jones Industrial Average ha aggiunto 312 punti (0,8%) e il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,6%. Nonostante un inizio promettente, con l’S&P 500 inizialmente in rialzo dell’1,8%, l’entusiasmo si è parzialmente attenuato nel corso della giornata, con il Nasdaq che è temporaneamente scivolato sotto la linea di parità.

I dettagli della sospensione tariffaria

La pausa nei dazi è entrata in vigore alle 12:01 del 10 aprile 2025 e manterrà una tariffa base del 10% per la maggior parte dei paesi mentre proseguono i negoziati bilaterali. L’amministrazione Trump ha presentato questa sospensione come un’offerta preliminare nell’ambito di trattative più ampie, evidenziando che oltre 75 paesi hanno già contattato i rappresentanti commerciali statunitensi per discutere soluzioni riguardanti barriere commerciali, dazi e questioni di manipolazione valutaria.

Un aspetto particolarmente rilevante della sospensione riguarda l’esenzione temporanea per smartphone, computer e altri dispositivi elettronici, decisione che ha alimentato il rally dei titoli tecnologici. Apple ha guadagnato il 2,2% mentre Dell Technologies ha registrato un incremento del 4%.

Anche i produttori di automobili hanno beneficiato delle dichiarazioni presidenziali che suggerivano possibili sospensioni sui dazi automobilistici, con General Motors in rialzo del 3,5% e Ford Motor che ha guadagnato il 4,1%.

Tuttavia, gli analisti avvertono che questo sollievo potrebbe essere temporaneo, considerando che l’approccio dell’amministrazione Trump nell’attuazione dei dazi è stato storicamente incoerente e che l’esenzione sui dispositivi elettronici ha natura transitoria.

L’escalation con la Cina: tariffe al 145%

In netto contrasto con l’allentamento delle tensioni commerciali globali, Trump ha significativamente intensificato la pressione sulla Cina, portando i dazi effettivi al 145% – una combinazione del nuovo dazio reciproco del 125% più un precedente dazio del 20% collegato alla crisi del fentanyl.

La risposta di Pechino non si è fatta attendere: la Cina ha annunciato che aumenterà i dazi sui beni statunitensi dall’84% al 125%, con entrata in vigore prevista per il 12 aprile 2025. Questa mossa rappresenta una risposta diretta agli aumenti tariffari americani e segna un’ulteriore escalation nella guerra commerciale tra le due principali economie mondiali.

I funzionari cinesi hanno reagito con durezza alla politica commerciale americana. Un portavoce del Ministero delle Finanze ha dichiarato che i ripetuti aumenti dei dazi da parte di Washington “diventeranno una barzelletta nella storia dell’economia mondiale”, mentre il presidente Xi Jinping ha ribadito che “non ci sono vincitori in una guerra tariffaria”, pur affermando la resilienza dell’economia cinese di fronte a queste sfide.

Implicazioni economiche e prospettive future

Questa nuova fase della politica commerciale americana riflette un approccio più sfumato rispetto alle posizioni iniziali dell’amministrazione Trump. La decisione di implementare una pausa temporanea per la maggior parte dei partner commerciali, mantenendo e intensificando la pressione sulla Cina, suggerisce una strategia mirata che cerca di isolare Pechino mentre offre spazio di manovra per negoziati con altri paesi.

Le implicazioni economiche di questa doppia strategia sono complesse. Da un lato, l’allentamento della pressione tariffaria sulla maggior parte dei paesi potrebbe contribuire a mitigare le preoccupazioni inflazionistiche negli Stati Uniti, riducendo potenzialmente i costi per i consumatori americani. Dall’altro, l’intensificazione del confronto con la Cina rischia di esacerbare le tensioni nella catena di approvvigionamento globale e di alimentare ulteriore volatilità nei mercati.

Gli economisti restano cauti riguardo alle prospettive a medio termine, sottolineando che il carattere temporaneo della sospensione tariffaria crea un orizzonte di incertezza che potrebbe frenare investimenti e pianificazione aziendale. Allo stesso tempo, l’incremento senza precedenti dei dazi sulla Cina al 145% rappresenta un territorio inesplorato nelle relazioni commerciali internazionali, con potenziali ripercussioni sistemiche ancora difficili da valutare pienamente.

Mentre i mercati hanno reagito positivamente nel breve termine, la sostenibilità di questo ottimismo dipenderà dall’evoluzione dei negoziati commerciali nei prossimi mesi e dalla capacità dell’economia globale di adattarsi a questo nuovo e volatile panorama commerciale.

Lorenzo Trevisan
Lorenzo Trevisan
Giornalista investigativo con quindici anni di esperienza presso testate nazionali. Ex corrispondente estero, ha coperto crisi umanitarie in tre continenti prima di dedicarsi all'analisi dei fenomeni sociali italiani. Crede fermamente che ogni notizia meriti il giusto contesto per essere compresa appieno.

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