Il conflitto tra l’amministrazione Trump e l’Università di Harvard ha raggiunto un nuovo livello di tensione. Il presidente ha minacciato di revocare lo status di esenzione fiscale dell’ateneo dopo che l’istituzione ha respinto una serie di richieste governative relative a programmi di diversità e pratiche di assunzione. La minaccia è arrivata appena un giorno dopo che Alan Garber, presidente di Harvard, ha dichiarato pubblicamente che l’università “non rinuncerà alla sua indipendenza né ai suoi diritti costituzionali”, una posizione che ha spinto l’amministrazione a congelare 2,2 miliardi di dollari di finanziamenti federali destinati all’ateneo.
Il congelamento dei fondi colpisce la ricerca scientifica
L’azione dell’amministrazione Trump ha bloccato 2,2 miliardi di dollari in sovvenzioni pluriennali e 60 milioni di dollari in contratti con Harvard. Questo congelamento rappresenta comunque solo una parte dei 9 miliardi di dollari di finanziamenti federali inizialmente posti sotto revisione, ma costituisce un colpo significativo per l’istituzione, che nell’anno fiscale 2024 ha ricevuto 686 milioni di dollari in finanziamenti federali.
La misura colpisce specificamente i programmi di ricerca dell’università, escludendo però gli ospedali affiliati, che continueranno a ricevere supporto federale. Harvard è l’ateneo più duramente colpito tra le sei istituzioni della Ivy League finite nel mirino dell’amministrazione.
Le conseguenze più severe si stanno già manifestando alla Harvard T.H. Chan School of Public Health, dove circa il 46% del budget totale proviene da finanziamenti federali destinati ai costi diretti della ricerca e al supporto delle strutture. Ricercatori di fama mondiale sono stati costretti a interrompere il loro lavoro, tra cui l’esperta di tubercolosi Sarah Fortune.
Andrea Baccarelli, preside della scuola di salute pubblica, ha sottolineato l’importanza delle collaborazioni federali che hanno “alimentato scoperte e soluzioni che hanno salvato decine di milioni di vite in tutto il mondo”, inclusa la ricerca rivoluzionaria su cancro, Alzheimer, HIV e salute ambientale. Questo blocco dei fondi rischia quindi di avere ripercussioni ben oltre il campus universitario, potenzialmente rallentando progressi scientifici significativi per la salute pubblica.
Una disputa costituzionale sui diritti del Primo Emendamento
Al centro della controversia vi è una questione costituzionale fondamentale. Harvard sostiene che le richieste dell’amministrazione Trump violano i diritti garantiti dal Primo Emendamento e superano i limiti statutari previsti dal Titolo VI della legge sui diritti civili.
Le richieste contestate dall’università includono:
- L’audit delle opinioni di studenti e docenti
- La riduzione del potere di alcuni membri della comunità in base alle loro visioni ideologiche
- L’implementazione di un divieto generale sull’uso delle mascherine
- La riforma della struttura di governance dell’università
Gli esperti legali hanno sostenuto la posizione di Harvard, con i legali dell’università che affermano che le richieste dell’amministrazione “invadono le libertà universitarie da tempo riconosciute dalla Corte Suprema”. I membri della facoltà hanno presentato una causa definendo la minaccia di taglio dei fondi come una “esistenziale ‘pistola alla tempia’” che mina la libertà di espressione e la ricerca accademica “al servizio delle preferenze politiche del governo”.
Harvard ha adottato una posizione di principio, sostenendo che “nessun governo—indipendentemente dal partito al potere—dovrebbe dettare cosa possono insegnare le università private, chi possono ammettere e assumere, e quali aree di studio e ricerca possono perseguire”. Questa disputa rappresenta quindi una sfida senza precedenti all’autonomia istituzionale delle università americane.
La minaccia all’esenzione fiscale: un’arma politica?
L’escalation più recente è arrivata con un post di Trump su Truth Social, dove il presidente ha suggerito che Harvard “dovrebbe perdere il suo Status di Esenzione Fiscale e essere tassata come un’Entità Politica se continua a sostenere ‘Malattie’ ispirate a ideologie politiche e al terrorismo”. Trump ha inoltre sottolineato che “lo Status di Esenzione Fiscale dipende completamente dall’agire nell’INTERESSE PUBBLICO!”.
Questa minaccia ha implicazioni economiche potenzialmente devastanti per l’università. Lo status di esenzione fiscale permette a Harvard di risparmiare dal 15% al 35% del suo reddito imponibile e di emettere obbligazioni che pagano interessi non soggetti a tasse federali, un vantaggio finanziario cruciale per l’istituzione.
La mossa rappresenterebbe un intervento governativo senza precedenti nel sistema di istruzione superiore americano. Quasi tutti i college pubblici e privati negli Stati Uniti si qualificano come organizzazioni educative esenti da tasse. Generalmente, le istituzioni educative rischiano di perdere questo status solo se si impegnano in campagne politiche per candidati specifici o partecipano a significativi sforzi di lobbying, come determinato dall’Internal Revenue Service (IRS).
Nessuna di queste violazioni è stata pubblicamente dimostrata nel caso di Harvard, sollevando interrogativi sulla natura politica della minaccia presidenziale.
Un conflitto che va oltre Harvard
Questo scontro tra l’amministrazione Trump e Harvard rappresenta un caso emblematico di una tensione più ampia tra il governo federale e le università americane, in particolare quelle d’élite. La controversia tocca questioni fondamentali relative all’autonomia accademica, alla libertà di espressione e ai limiti del potere governativo.
Le implicazioni di questo conflitto potrebbero estendersi ben oltre Harvard, stabilendo potenzialmente precedenti per il modo in cui il governo federale può esercitare influenza sulle istituzioni accademiche attraverso la leva dei finanziamenti e delle esenzioni fiscali.
La resistenza di Harvard alle richieste dell’amministrazione è stata interpretata da molti esperti di libertà accademica come una difesa dei principi fondamentali dell’istruzione superiore americana, mentre altri vedono nella posizione dell’università un esempio di resistenza politica più che un genuino impegno per l’indipendenza istituzionale.
Mentre la battaglia legale e politica continua a svilupparsi, rimane da vedere quale impatto avrà questo scontro sul futuro delle relazioni tra il governo federale e le università americane, e quali potrebbero essere le conseguenze a lungo termine per la ricerca scientifica, l’autonomia accademica e la libertà intellettuale negli Stati Uniti.