Nintendo ha ufficialmente confermato che i preordini di Switch 2 negli Stati Uniti inizieranno il 24 aprile 2025, con un ritardo di due settimane rispetto alla data inizialmente programmata. Il rinvio è stato causato dalle nuove politiche tariffarie introdotte dall’amministrazione del presidente Donald Trump. Nonostante le sfide imposte dai dazi, l’azienda giapponese è riuscita a mantenere il prezzo base della console a $449,99, mentre vari accessori hanno subito aumenti di circa $5 ciascuno a causa di quelli che Nintendo definisce “cambiamenti nelle condizioni di mercato”.
Gli accessori subiscono l’impatto dei dazi
Se il prezzo della console principale resta invariato, non si può dire lo stesso per quasi tutti gli accessori, che hanno registrato incrementi significativi. L’aumento più consistente riguarda il Switch 2 Dock Set, il cui prezzo è salito di $10, portandolo a $119,99. Altri accessori hanno subito rincari di $5:
- Controller Joy-Con 2: ora a $94,99 (da $89,99)
- Pro Controller: aumentato a $84,99 (da $79,99)
- Fotocamera: ora costa $54,99 (da $49,99)
- Impugnature di ricarica e custodie da trasporto: +$5 ciascuno
È importante sottolineare che questi aumenti riguardano esclusivamente il mercato statunitense. I clienti internazionali, infatti, hanno potuto effettuare i preordini ai prezzi originariamente annunciati, senza subire alcun rincaro.
Nintendo ha avvertito i consumatori che “ulteriori aggiustamenti al prezzo di qualsiasi prodotto Nintendo sono possibili in futuro a seconda delle condizioni di mercato”, suggerendo che l’instabilità tariffaria potrebbe portare a ulteriori revisioni dei prezzi.
La strategia vietnamita di Nintendo per mitigare l’impatto dei dazi
La capacità di Nintendo di mantenere stabile il prezzo della console principale nonostante le turbolenze commerciali deriva da una mossa strategica avviata anni fa: lo spostamento di una parte significativa della produzione in Vietnam. Questa decisione, iniziata già nel 2019 con la Switch originale, si è rivelata particolarmente lungimirante nel contesto attuale.
Le console prodotte negli stabilimenti vietnamiti sono soggette a un dazio di appena il 10%, in netto contrasto con l’impressionante 145% applicato alle importazioni dalla Cina. Sebbene gli impianti cinesi continuino a gestire la maggior parte della produzione Nintendo, i dati doganali rivelano che l’azienda ha spedito oltre un milione di unità Switch 2 prodotte in Vietnam negli Stati Uniti solo all’inizio del 2025.
Secondo Bloomberg, a gennaio il 100% della produzione vietnamita è stato destinato al mercato statunitense, evidenziando la risposta mirata di Nintendo alle nuove barriere commerciali. Attualmente, la produzione in Vietnam rappresenta circa un terzo della produzione totale di Switch 2, una diversificazione che ha permesso all’azienda di navigare con maggiore flessibilità nell’attuale clima di incertezza commerciale.
Alcuni analisti del settore suggeriscono che, piuttosto che ulteriori aumenti di prezzo, Nintendo potrebbe affrontare vincoli di approvvigionamento nel mercato statunitense, con possibili limitazioni nella disponibilità di unità rispetto alla domanda prevista.
I Joy-Con 2 si avvicinano alla soglia psicologica dei $100
Tra gli accessori che hanno subito rincari, i controller Joy-Con 2 meritano particolare attenzione. Con il nuovo prezzo di $94,99, una coppia di questi controller si avvicina pericolosamente alla soglia psicologica dei $100, suscitando preoccupazione tra i potenziali acquirenti della nuova console.
Anche altri accessori legati ai Joy-Con 2 hanno visto aumenti:
- Charging Grip: ora a $39,99 (+$5)
- Laccetto: aumentato a $13,99 (+$1)
- Set di Volanti: ora a $24,99 (+$5)
Nintendo ha attribuito questi aumenti genericamente ai “cambiamenti nelle condizioni di mercato”, un’espressione che quasi certamente fa riferimento ai dazi imposti sui prodotti fabbricati in Cina.
Una buona notizia per i giocatori attenti al budget è la retrocompatibilità: i controller Joy-Con originali per la prima Switch rimarranno compatibili con Switch 2, anche se con alcune limitazioni. Non potranno essere collegati direttamente alla nuova console e dovranno essere associati in modalità wireless. Questa compatibilità offre un certo sollievo ai possessori della console attuale che potrebbero essere riluttanti a investire nei nuovi accessori dal prezzo crescente.
Un test per il mercato dei videogiochi nell’era dei dazi
Il lancio di Switch 2 rappresenta uno dei primi grandi test per l’industria dei videogiochi nell’era delle nuove politiche tariffarie. L’approccio di Nintendo, che combina il mantenimento del prezzo della console principale con aumenti moderati sugli accessori, potrebbe fungere da modello per altre aziende del settore che si trovano a navigare in acque commerciali turbolente.
La scelta di diversificare la produzione tra più paesi, in particolare spostando una parte significativa degli impianti in nazioni con rapporti commerciali più favorevoli con gli Stati Uniti, dimostra l’importanza di una pianificazione strategica a lungo termine in un contesto geopolitico sempre più complesso.
Mentre i consumatori americani si preparano al lancio della nuova console, resta da vedere se la strategia di Nintendo riuscirà a bilanciare efficacemente le sfide imposte dalle nuove tariffe con le aspettative di un mercato sempre più sensibile ai prezzi. La data del 24 aprile segnerà non solo l’inizio dei preordini per Switch 2, ma anche un importante capitolo nell’adattamento dell’industria tecnologica alle nuove realtà del commercio globale.