Una sceneggiatura surrealista di Salvador Dalí, considerata perduta per decenni e ritenuta troppo avanguardistica per essere prodotta, sta finalmente prendendo vita grazie all’intelligenza artificiale. “Giraffes on Horseback Salad” (Giraffe a cavallo dell’insalata), originariamente concepita nel 1937 per i Fratelli Marx, viene ora ricreata attraverso la tecnologia di generazione video di Google Cloud, offrendo uno sguardo inedito alle visioni cinematografiche dell’iconico artista surrealista.

La visione onirica di Dalí per i Fratelli Marx
“La storia di questa sceneggiatura è affascinante quanto il suo contenuto”, spiega Chiara Lombardi, critica d’arte di Oltre il Titolo. “Rappresenta l’intersezione tra il surrealismo europeo e la comicità americana, una collaborazione che avrebbe potuto cambiare il corso del cinema dell’epoca”.
L’opera fu concepita nel 1937 come un progetto cinematografico per i celebri Fratelli Marx, in particolare per Harpo Marx, con cui Dalí aveva stretto un’amicizia personale. La trama ruotava attorno a un aristocratico spagnolo chiamato “Jimmy” (ruolo destinato a Harpo) e alla sua storia d’amore con una misteriosa “donna surrealista” il cui volto non doveva mai essere mostrato al pubblico.
Dalí immaginava il film come un’esplorazione della “lotta continua tra la vita immaginativa, come rappresentata nei miti antichi, e la vita pratica e razionale della società contemporanea”. La sceneggiatura includeva sequenze visivamente straordinarie, come giraffe che indossavano maschere antigas in fiamme e Harpo che catturava i nani più piccoli della città con un retino per farfalle.
Nonostante l’entusiasmo dell’artista, la Metro-Goldwyn-Mayer, lo studio dei Fratelli Marx all’epoca, considerò il progetto troppo eccentrico e incomprensibile per il pubblico mainstream. Si racconta che persino Groucho Marx avesse commentato che il film sarebbe stato privo di umorismo, contribuendo alla decisione di abbandonare il progetto.
Dalla riscoperta al romanzo grafico
Il viaggio di “Giraffes on Horseback Salad” dall’oblio alla ribalta iniziò nel 1996, quando frammenti della sceneggiatura furono scoperti negli archivi di Dalí. Tuttavia, la vera svolta si verificò a metà degli anni 2010, quando lo studioso di cultura pop Josh Frank trovò al Centre Pompidou di Parigi un quaderno di 84 pagine contenente appunti dettagliati sul progetto.
Questa scoperta catalizzò una collaborazione creativa tra Frank, il comico Tim Heidecker e l’illustratrice spagnola Manuela Pertega, che insieme trasformarono la sceneggiatura perduta in un romanzo grafico pubblicato nel 2019. Quest’opera ha permesso di visualizzare per la prima volta la visione cinematografica di Dalí in tutto il suo splendore surrealista a colori.
“Il romanzo grafico ha rappresentato un primo tentativo di tradurre in immagini tangibili l’immaginario di Dalí”, commenta Lombardi. “Ma l’adattamento in movimento attraverso l’IA segna una nuova frontiera nel recupero del patrimonio artistico surrealista”.
L’intelligenza artificiale come ponte tra passato e futuro
Il progetto attuale, annunciato il 9 aprile 2025 alla convention Google Cloud Next di Las Vegas, utilizza Veo 2, la piattaforma di generazione video di Google Cloud, per creare finalmente una versione cinematografica dell’opera. La collaborazione tra l’agenzia Goodby Silverstein & Partners e il Museo Dalí in Florida non mira semplicemente a replicare le idee dell’artista, ma a “risvegliarle” attraverso strumenti avanzati di media generativi.
Jeff Goodby di Goodby Silverstein & Partners ha descritto l’iniziativa come “una delle cose più emozionanti e creative che abbiamo mai fatto”, evidenziando come la tecnologia permetta al mondo surrealista di Dalí di emergere in tutta la sua visionaria complessità.
“C’è una bellissima ironia nel fatto che l’arte di Dalí, che sfidava costantemente i confini tra realtà e immaginazione, trovi oggi espressione attraverso l’intelligenza artificiale, una tecnologia che opera proprio su quella stessa frontiera”, osserva Lombardi.
Il Museo Dalí come laboratorio di innovazione tecnologica
Il Museo Dalí di St. Petersburg, in Florida, si è affermato come pioniere nell’unione tra arte classica e tecnologie all’avanguardia. Oltre alla ricreazione di “Giraffes on Horseback Salad”, il museo ha sviluppato diverse esperienze innovative che utilizzano l’IA per esplorare l’universo creativo dell’artista catalano:
- “Chiedi a Dalí”: Un’installazione interattiva che permette ai visitatori di conversare con una ricreazione digitale dell’artista grazie alla tecnologia di clonazione vocale di ElevenLabs. Dal suo lancio, l’installazione ha registrato oltre 70.000 conversazioni.
- “Dalí Lives”: Una mostra che utilizza l’intelligenza artificiale per offrire ai visitatori l’opportunità di conoscere la vita di Dalí attraverso una versione digitale e sorprendentemente realistica dell’artista stesso.
- “L’Arazzo dei Sogni”: Un generatore di arte surrealista che crea opere uniche ispirate allo stile di Dalí, permettendo ai visitatori di esplorare attivamente il processo creativo surrealista.
Quando il surrealismo incontra l’intelligenza artificiale

L’uso dell’IA per riportare in vita “Giraffes on Horseback Salad” solleva interessanti riflessioni sul rapporto tra creatività umana e artificiale. Dalí stesso fu un artista che esplorò incessantemente nuove tecniche e mezzi, dalla pittura alla fotografia, dalla scultura al cinema.
“Non posso fare a meno di pensare che Dalí sarebbe stato entusiasta di queste nuove tecnologie”, riflette Lombardi. “Il suo approccio all’arte era sempre orientato verso la sperimentazione e la rottura dei confini tra diverse forme espressive. L’intelligenza artificiale generativa, con la sua capacità di creare immagini oniriche e inaspettate, sembra quasi un’estensione naturale della sua visione”.
Il progetto rappresenta non solo un recupero storico di un’opera perduta, ma anche un esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata per espandere il patrimonio culturale piuttosto che semplicemente preservarlo. In questo senso, l’iniziativa incarna perfettamente lo spirito di Dalí: superare costantemente i confini e abbracciare l’inconsueto, portando il mondo surrealista nell’era digitale.
Mentre “Giraffes on Horseback Salad” continua a prendere forma attraverso l’intelligenza artificiale, offre al pubblico contemporaneo un’opportunità unica: non solo di vedere un’opera che non ha mai visto la luce, ma di sperimentare una nuova forma di creazione artistica che fonde la visione del passato con le possibilità del futuro.