DHL sospende le spedizioni di alto valore verso gli USA: il sistema doganale in tilt dopo le nuove normative
DHL Express ha annunciato la temporanea sospensione delle spedizioni di valore superiore a 800 dollari destinate ai consumatori statunitensi. Il provvedimento, entrato in vigore il 21 aprile, è una risposta diretta alle nuove normative doganali americane che hanno drasticamente abbassato la soglia per l’elaborazione formale delle importazioni da 2.500 a 800 dollari. Questa modifica ha causato notevoli ritardi nelle consegne internazionali e sta sovraccaricando i sistemi di sdoganamento dell’azienda.
Il regime tariffario di Trump mette in crisi il commercio internazionale
Alla base di questa situazione c’è il nuovo regime tariffario annunciato dal presidente Donald Trump il 2 aprile 2025. La politica commerciale prevede una tariffa di base “universale” del 10% su tutte le importazioni, accompagnata da dazi “reciproci” più elevati, che variano dall’11% al 50%, imposti su prodotti provenienti da 83 paesi.
La Cina è il principale bersaglio di queste misure, con dazi potenziali che possono raggiungere il 60%. Un elemento particolarmente critico della nuova politica è la chiusura dell’esenzione de minimis di 800 dollari per le importazioni dalla Cina e da Hong Kong, prevista a partire dal 2 maggio. Questo cambiamento significa che anche le spedizioni di basso valore provenienti da queste regioni saranno ora soggette a dazi pari al 30% del loro valore, o a una tariffa fissa di 25 dollari per articolo, che salirà ulteriormente a 50 dollari dal 1° giugno.
L’impatto di queste misure si è fatto sentire immediatamente in tutto il settore del commercio internazionale. I popolari rivenditori online Shein e Temu hanno già avvertito i loro clienti di imminenti aumenti dei prezzi a partire dal 25 aprile. I dati relativi a precedenti escalation tariffarie suggeriscono che il fenomeno potrebbe amplificarsi rapidamente: in passato, situazioni simili hanno portato a un aumento delle tariffe di spedizione dei container via mare di oltre il 70%.
La risposta internazionale e le strategie di adattamento
La reazione internazionale non si è fatta attendere. L’Unione Europea aveva inizialmente pianificato dazi di ritorsione su prodotti statunitensi per un valore di 22 miliardi di dollari, ma ha successivamente sospeso l’attuazione per 90 giorni per favorire i negoziati. Questa decisione è stata presa dopo che Trump ha annunciato una sospensione simile per le importazioni non cinesi.
Nel frattempo, le aziende stanno cercando di adattarsi rapidamente alle nuove regole. Alcuni produttori britannici, ad esempio, stanno suggerendo ai loro clienti statunitensi di suddividere gli ordini in spedizioni più piccole per evitare la complessa burocrazia legata all’ingresso formale. Questa strategia, sebbene possa aumentare i costi di spedizione, potrebbe risultare comunque più conveniente rispetto ai ritardi e alle spese associate alle nuove procedure doganali.
I requisiti per l’elaborazione dell’ingresso formale: una complessità crescente
La procedura di sdoganamento formale è richiesta per le spedizioni che superano la soglia di valore designata da un paese o che contengono merci regolamentate. Con l’abbassamento di questa soglia da 2.500 a 800 dollari, un numero significativamente maggiore di pacchi deve ora essere sottoposto a questo processo, creando un collo di bottiglia nelle operazioni doganali.
Il processo di ingresso formale è notevolmente più complesso rispetto alle procedure informali e richiede una serie di documenti chiave:
- Moduli di ingresso con informazioni statistiche complete
- Fattura commerciale e lista di imballaggio dettagliata
- Polizza di carico o documento di spedizione simile
- Certificato di origine e, in alcuni casi, licenze di importazione specifiche
- Procura doganale (se si utilizza un agente doganale)
- Documentazione relativa al pagamento dei dazi e delle tasse applicabili
Gli importatori devono presentare questi documenti in un periodo che va da una settimana prima a 15 giorni dopo l’arrivo della merce. Inoltre, le spedizioni possono essere soggette a ispezione, con costi interamente a carico dell’importatore.
Per gli importatori non statunitensi, la situazione è ulteriormente complicata dalla necessità di fornire documentazione aggiuntiva, come il Certificato di Incorporazione, aumentando il carico burocratico e i potenziali ritardi.
Business-to-Business: continuità con ritardi
È importante notare che, mentre la sospensione di DHL prende di mira specificamente le spedizioni business-to-consumer (B2C) superiori a 800 dollari, le spedizioni business-to-business (B2B) verso aziende statunitensi che superano questa soglia continueranno, sebbene con probabili significativi ritardi.
Il cambiamento normativo entrato in vigore il 5 aprile ha creato un collo di bottiglia alle dogane, sovraccaricando la capacità di elaborazione di DHL. Questo perché tutte le spedizioni superiori a 800 dollari ora richiedono una procedura di ingresso formale, con documentazione aggiuntiva e controlli più rigorosi.
Secondo fonti interne, il gigante della logistica sta lavorando “senza sosta” per gestire l’aumento delle procedure doganali formali e sta contemporaneamente potenziando le proprie operazioni per far fronte al volume crescente. Tuttavia, i tempi di normalizzazione restano incerti.
Un riassetto globale delle catene di approvvigionamento
Questa interruzione nei servizi di DHL si verifica in un contesto di cambiamenti più ampi nelle politiche commerciali statunitensi, tra cui l’eliminazione della regola “de minimis” per le importazioni dalla Cina e le nuove strutture tariffarie che stanno ridisegnando i modelli di spedizione globali.
Le aziende di tutto il mondo stanno ora rivalutando le loro catene di approvvigionamento, considerando opzioni alternative come il nearshoring (spostamento della produzione in paesi vicini agli Stati Uniti) o la diversificazione dei fornitori in paesi meno colpiti dalle nuove tariffe.
Mentre il panorama del commercio internazionale continua a evolversi in risposta a queste nuove politiche, è probabile che vedremo ulteriori adattamenti da parte di spedizionieri, importatori e rivenditori nei prossimi mesi. La capacità di navigare efficacemente in questo nuovo ambiente normativo potrebbe diventare un vantaggio competitivo significativo per le aziende che operano nel mercato globale.