“Impressione di cessate il fuoco”: Zelenskyy accusa la Russia di violare la tregua pasquale con centinaia di attacchi
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha accusato la Russia di creare una mera “impressione di cessate il fuoco” mentre continua le operazioni militari, nonostante l’annuncio formale da parte del presidente russo Vladimir Putin di una tregua pasquale di 30 ore. Secondo Kiev, le forze russe hanno proseguito con i bombardamenti e gli assalti lungo tutta la linea del fronte, vanificando di fatto la dichiarazione di cessate il fuoco che sarebbe dovuta durare dalle 18:00 di sabato fino alla mezzanotte di domenica.
387 bombardamenti e 290 droni: i numeri che smentiscono la tregua
Il rapporto dettagliato fornito da Zelenskyy dipinge un quadro che contraddice nettamente l’esistenza di qualsiasi cessate il fuoco reale. Secondo il presidente ucraino, nelle sole prime ore della presunta tregua – tra le 18:00 di sabato e la mattina di domenica – le forze russe hanno condotto:
- 387 bombardamenti di artiglieria
- 19 assalti terrestri
- 290 impieghi di droni
La situazione non è migliorata con l’avanzare della giornata di Pasqua. Entro la mattina di domenica, le autorità ucraine hanno documentato altri 59 episodi di bombardamenti e cinque ulteriori tentativi di assalto lungo vari settori della linea del fronte.
“Ieri la Russia ha cercato di creare un’impressione di cessate il fuoco e ha mentito ancora una volta, come al solito”, ha dichiarato Zelenskyy in un discorso video al popolo ucraino. “Abbiamo documentato centinaia di azioni militari russe durante questo periodo, in contrasto con la loro presunta tregua pasquale.”
Assalti in corso su più fronti
Il Comandante in capo delle forze armate ucraine, generale Oleksandr Syrskyi, ha confermato che le operazioni d’assalto russe sono proseguite su diversi settori del fronte, accompagnate da un fuoco d’artiglieria incessante.
I dettagli forniti indicano che gli scontri hanno interessato:
- La zona operativa di Starobilsk
- Tre punti nella regione di Donetsk, in particolare nelle direzioni di Pokrovsk e Novopavlivka
- L’area di Stepove nella direzione di Zaporizhzhia
Questo schema di operazioni offensive coincide con il recente cambiamento tattico della Russia verso un uso più aggressivo dei veicoli corazzati nelle operazioni di combattimento. Negli ultimi mesi, Mosca sembra aver modificato il proprio approccio, passando dagli assalti prevalentemente di fanteria (utilizzati tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025) a operazioni che fanno maggiore affidamento sui mezzi blindati.
Di fronte a questa situazione, Zelenskyy ha ribadito che l’Ucraina avrebbe “rispecchiato” le azioni della Russia, continuando a combattere se le forze russe avessero persistito nelle loro operazioni offensive. “Agiremo secondo la situazione reale sul campo”, ha precisato il presidente ucraino.
La tregua annunciata da Putin: un gesto simbolico?
La tregua pasquale era stata annunciata il 19 aprile da Vladimir Putin durante un incontro con il Capo di Stato Maggiore Valery Gerasimov. Il presidente russo aveva ordinato la sospensione delle azioni militari dalle 18:00 ora di Mosca di sabato fino a mezzanotte della domenica di Pasqua, dichiarando che la decisione era “guidata da considerazioni umanitarie”.
Significativamente, però, Putin aveva aggiunto che le truppe russe dovevano rimanere “pronte a respingere possibili violazioni della tregua e provocazioni da parte del nemico”, una clausola che sembrava già predisporre il terreno per potenziali continuazioni delle ostilità.
L’annuncio è arrivato in un contesto di sviluppi significativi nel conflitto, tra cui il più grande scambio di prigionieri dall’inizio dell’invasione su larga scala oltre tre anni fa, con Russia e Ucraina che si sono scambiate centinaia di soldati catturati.
La tempistica della proposta ha seguito anche la dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump secondo cui i negoziati tra Ucraina e Russia stavano “raggiungendo un punto cruciale” – un segnale che l’amministrazione americana considera possibile un avanzamento significativo nei colloqui di pace.
Lo scetticismo ucraino e il precedente rifiuto russo
I funzionari ucraini hanno accolto l’annuncio del cessate il fuoco con evidente scetticismo, basato su precedenti esperienze con simili dichiarazioni russe che non si sono tradotte in un’effettiva cessazione delle ostilità.
Il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ha ricordato che Kiev aveva “accettato incondizionatamente la proposta statunitense di un cessate il fuoco provvisorio totale di 30 giorni” a marzo, proposta che la Russia aveva respinto. Questo precedente ha alimentato i dubbi sulla sincerità dell’iniziativa russa.
Nonostante le violazioni documentate, l’Ucraina ha mantenuto la sua proposta di estendere il cessate il fuoco per 30 giorni dopo il periodo iniziale della tregua pasquale, dimostrando una disponibilità al dialogo che contrasta con l’apparente indisponibilità russa a rispettare gli impegni dichiarati.
Implicazioni per i negoziati di pace
L’episodio della tregua pasquale violata potrebbe avere implicazioni significative per i negoziati di pace mediati dall’amministrazione Trump. La discrepanza tra le dichiarazioni pubbliche di Mosca e le azioni effettive sul campo di battaglia rischia di minare la fiducia necessaria per progredire nei colloqui.
Se da un lato l’annuncio della tregua potrebbe essere interpretato come un segnale della disponibilità russa a considerare passi verso una de-escalation, dall’altro la sua mancata implementazione solleva interrogativi sulla reale intenzione di Mosca di impegnarsi in un processo di pace genuino.
L’amministrazione Trump, che ha investito capitale politico nel tentativo di facilitare una soluzione negoziata al conflitto, si trova ora di fronte alla sfida di come rispondere a questa apparente contraddizione tra le parole e i fatti. La credibilità del processo negoziale stesso potrebbe essere in gioco se le parti continuano a utilizzare le trattative come strumento tattico piuttosto che come via verso una pace sostenibile.