“L’economia USA è già in recessione”: l’allarme di Larry Fink sulle conseguenze delle tariffe Trump

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Larry Fink, CEO di BlackRock, il più grande gestore patrimoniale del mondo, ha lanciato un severo avvertimento sulla salute dell’economia americana, affermando che gli Stati Uniti potrebbero già essere entrati in una fase di recessione. Durante un’intervista al programma “Squawk on the Street” di CNBC, Fink ha dichiarato senza mezzi termini di ritenere che il paese sia “molto vicino, se non già in, una recessione ora”.

Una crisi “auto-inflitta”

Secondo l’analisi di Fink, l’attuale situazione economica presenta caratteristiche peculiari rispetto alle crisi precedenti. Il CEO di BlackRock ha sottolineato come le difficoltà attuali siano in gran parte “auto-inflitte” e non il risultato di un normale ciclo economico o di una crisi esterna. Al centro delle sue preoccupazioni vi sono le ampie tariffe implementate dall’amministrazione Trump, che Fink ha descritto come “al di là di qualsiasi cosa avrei potuto immaginare nei miei 49 anni in finanza”.

“Siamo di fronte a una situazione senza precedenti,” spiega Matteo Fioravanti, economista di Oltre il Titolo. “Le politiche tariffarie stanno creando distorsioni significative in molteplici settori dell’economia, con effetti a cascata che potrebbero rivelarsi più profondi e duraturi di quanto inizialmente previsto.”

L’impatto concreto delle tariffe

Le misure protezionistiche hanno colpito non solo nazioni considerate rivali come la Cina, ma anche alleati storici degli Stati Uniti, provocando aumenti dei costi in numerosi settori produttivi. Un esempio particolarmente significativo riguarda il mercato immobiliare: secondo i rapporti citati da Fink, il costo medio di una nuova abitazione potrebbe aumentare fino al 26% a causa delle spese legate alle tariffe.

Questo drammatico incremento si aggiunge ai problemi già esistenti di accessibilità abitativa e contribuisce ad alimentare pressioni inflazionistiche più ampie, complicando ulteriormente la capacità della Federal Reserve di implementare i previsti tagli ai tassi di interesse.

Reazioni di mercato e clima di incertezza

I mercati finanziari hanno reagito con forte nervosismo all’incertezza economica. L’S&P 500 ha registrato la sua peggiore performance di due giorni consecutivi dal crollo causato dal COVID-19 nel marzo 2020. Parallelamente, il sentimento dei consumatori è crollato, scendendo dell’11% nell’aprile 2025 e toccando il secondo livello più basso mai registrato dal 1952.

Nonostante questo scenario turbolento, BlackRock ha riportato una performance aziendale robusta, con afflussi netti di 84 miliardi di dollari e quasi 11,6 trilioni di dollari in asset gestiti. Tuttavia, la società ha anche segnalato un dato significativo: i conti di liquidità hanno raggiunto il massimo storico di 950 miliardi di dollari, un chiaro indicatore della crescente cautela degli investitori.

Opportunità in tempi di crisi

Pur mantenendo una visione complessivamente pessimistica sul breve termine, Fink intravede alcune potenziali opportunità per gli investitori con orizzonte temporale più lungo. Ha dichiarato che l’attuale contrazione del mercato potrebbe rappresentare “più un’opportunità di acquisto che di vendita” nel lungo periodo, sebbene abbia avvertito che le azioni potrebbero potenzialmente scendere di un ulteriore 20% rispetto ai livelli attuali.

“In un contesto di grande volatilità, è fondamentale saper distinguere tra il rumore di mercato a breve termine e le tendenze strutturali che continueranno a guidare l’economia nel prossimo decennio,” commenta Fioravanti. “Fink sta essenzialmente suggerendo di mantenere la calma e, per chi può permetterselo, di considerare questo come un potenziale momento di ingresso sui mercati.”

Tra i settori che il CEO di BlackRock considera promettenti anche nell’attuale fase di turbolenza vi sono le “megatrend” come l’intelligenza artificiale e lo sviluppo delle infrastrutture, in particolare quelle necessarie per supportare l’espansione dell’IA.

Prospettive per i tassi di interesse

Un elemento cruciale nell’analisi di Fink riguarda le future mosse della Federal Reserve. Secondo il CEO di BlackRock, l’elevata incertezza economica e le persistenti pressioni inflazionistiche rendono improbabile che la banca centrale americana attui ulteriori tagli dei tassi di interesse nel corso dell’anno.

Questa valutazione contrasta con le precedenti aspettative di mercato, che prevedevano molteplici riduzioni dei tassi nel 2025, e suggerisce un prolungamento della fase di politica monetaria restrittiva, con potenziali ripercussioni negative su settori sensibili ai tassi come quello immobiliare e automobilistico.

Un avvertimento da non sottovalutare

Le dichiarazioni di Fink assumono particolare rilevanza considerando la posizione di BlackRock come il più grande gestore patrimoniale mondiale e la vasta rete di contatti di alto livello che il CEO ha sviluppato nei diversi settori dell’economia.

Secondo quanto riportato, la sua visione pessimistica è condivisa da numerosi altri CEO e leader aziendali, molti dei quali concordano sul fatto che una recessione potrebbe essere già in corso, sebbene i dati ufficiali non l’abbiano ancora confermata.

L’avvertimento di Fink rappresenta quindi un campanello d’allarme che le autorità economiche e i responsabili politici farebbero bene a non sottovalutare, soprattutto in un momento in cui l’economia globale sta già affrontando molteplici sfide.

Matteo Fioravanti
Matteo Fioravanti
Economista con background in finanza quantitativa, ha lavorato per dieci anni come analista presso istituti bancari internazionali prima di dedicarsi al giornalismo economico. Specializzato nella spiegazione di fenomeni finanziari complessi con linguaggio accessibile, Matteo è apprezzato per la sua capacità di tradurre numeri in storie comprensibili. Autore della newsletter "Economia Spiegata Bene", partecipa regolarmente a panel internazionali sull'educazione finanziaria.

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