Meta sotto accusa: la FTC vuole smembrare l’impero di Zuckerberg e costringerlo a cedere Instagram e WhatsApp

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Meta si trova al centro di un processo antitrust storico intentato dalla Federal Trade Commission (FTC) che potrebbe ridisegnare completamente il panorama dei social media globali. Come riportato da Sky News, l’azione legale potrebbe costringere il gigante tecnologico a vendere Instagram e WhatsApp, due delle piattaforme social più popolari al mondo, acquisite rispettivamente nel 2012 e 2014. La FTC sostiene che queste acquisizioni siano state parte di una strategia deliberata per eliminare la concorrenza, seguendo quella che viene descritta come la direttiva di Mark Zuckerberg del 2008: “è meglio acquistare che competere”.

“È meglio acquistare che competere”: la filosofia di Zuckerberg sotto esame

Al centro del caso della FTC contro Meta vi è un’email interna scritta da Mark Zuckerberg nel 2008 che, secondo l’accusa, avrebbe stabilito il modello per l’intera strategia di crescita dell’azienda. Questa filosofia avrebbe guidato un monitoraggio sistematico da parte di Meta dei potenziali rivali e le successive acquisizioni di piattaforme considerate minacce competitive significative.

Durante la sua testimonianza in tribunale, Zuckerberg ha fatto un’ammissione che i procuratori considerano particolarmente dannosa: ha riconosciuto che Meta spesso non riusciva a sviluppare internamente app di successo. “Costruire una nuova app è difficile e molte più volte di quante ne abbiamo provate a costruire una nuova non ha ottenuto molto successo”, ha dichiarato il CEO, rafforzando apparentemente la tesi dell’azienda che preferisce l’acquisizione alla competizione diretta.

Un momento chiave della testimonianza è arrivato quando Zuckerberg ha ammesso che Meta ha acquistato Instagram perché aveva un prodotto fotografico “migliore” rispetto a quello che Facebook stava sviluppando all’epoca: “Stavamo facendo un’analisi tra costruire o acquistare… Pensavo che Instagram fosse migliore in questo, quindi ho pensato che fosse meglio acquistarli”. Questa dichiarazione sembra confermare l’accusa del governo secondo cui le acquisizioni di Meta erano specificamente progettate per neutralizzare le minacce competitive piuttosto che semplicemente migliorare la propria offerta di prodotti.

La FTC sostiene che questa strategia “acquista o annienta” sia stata deliberatamente attuata per mantenere il dominio di mercato di Meta ed eliminare sul nascere qualsiasi concorrente emergente che avrebbe potuto minacciare la sua posizione dominante.

Instagram: da startup fotografica a colosso da 2 miliardi di utenti

La crescita di Instagram rappresenta uno dei casi di successo più impressionanti nella storia della tecnologia digitale. Lanciata nel 2010, la piattaforma ha registrato una crescita fenomenale sin dal primo giorno, passando da appena 25.000 utenti iniziali a oltre 2 miliardi di utenti attivi mensili entro il 2023.

La traiettoria di crescita è stata vertiginosa: la piattaforma ha raggiunto il suo primo milione di utenti in soli due mesi dal lancio. Nel giugno 2018 ha toccato il traguardo del miliardo di utenti, per poi raddoppiare a 2 miliardi entro dicembre 2021. Anche nell’ultimo anno, Instagram ha continuato a crescere a un ritmo impressionante, registrando un aumento del pubblico del 25,3% anno su anno nel 2024, rendendola la piattaforma di social media principale in più rapida crescita a livello globale.

L’acquisizione da parte di Facebook (ora Meta) nell’aprile 2012 per 1 miliardo di dollari, considerata all’epoca eccessivamente costosa da molti analisti, si è rivelata invece uno degli investimenti più redditizi nella storia della tecnologia. Da allora, Instagram ha generato oltre 250 miliardi di dollari di entrate per Meta, trasformando quella che sembrava una startup di fotografia mobile in uno dei pilastri dell’impero digitale di Zuckerberg.

Oggi Instagram aggiunge costantemente circa 70 milioni di nuovi utenti ogni anno, con l’India in testa alla distribuzione geografica degli utenti (oltre 400 milioni), seguita dagli Stati Uniti e dal Brasile. Nonostante le previsioni di un rallentamento dei tassi di crescita nei prossimi anni, alcune stime indicano che Instagram dovrebbe raggiungere 1,77 miliardi di utenti entro il 2028, rappresentando un aumento del 103,67% rispetto al 2019.

La difesa di Meta: “Non abbiamo alcun monopolio”

La squadra legale di Meta ha respinto con forza le accuse della FTC, con l’avvocato Mark Hansen che ha dichiarato chiaramente in tribunale che “Meta non ha alcun monopolio”. L’azienda contesta la definizione stessa del mercato rilevante utilizzata dalla FTC, definendola artificialmente ristretta e “indifendibile”.

Secondo Meta, la FTC ha erroneamente definito il mercato come quello dei “servizi di social networking personale”, escludendo deliberatamente concorrenti importanti come TikTok, YouTube e iMessage di Apple. L’azienda sostiene di competere in uno spazio molto più ampio per l’attenzione degli utenti su varie piattaforme digitali, non solo nel segmento ristretto identificato dall’agenzia governativa.

In una dichiarazione ufficiale, Meta ha affermato che “le prove al processo mostreranno ciò che ogni diciassettenne al mondo sa: Instagram, Facebook e WhatsApp competono con TikTok di proprietà cinese, YouTube, X, iMessage e molti altri”. L’azienda ha inoltre sottolineato che l’azione della FTC mina la certezza negli affari, osservando che “più di 10 anni dopo che la FTC ha esaminato e approvato le nostre acquisizioni, l’azione della Commissione in questo caso manda il messaggio che nessun accordo è mai davvero definitivo”.

Implicazioni potenziali di un verdetto sfavorevole

Se la FTC dovesse prevalere in tribunale, le conseguenze per Meta e per l’intero panorama dei social media potrebbero essere rivoluzionarie. Un ordine che costringa l’azienda a cedere Instagram e WhatsApp rappresenterebbe uno dei più significativi interventi antitrust nella storia recente, paragonabile alla divisione di AT&T negli anni ’80.

Per Meta, la perdita di queste due piattaforme significherebbe rinunciare a una parte sostanziale dei suoi ricavi e della sua base di utenti. Instagram, in particolare, è diventato un motore di crescita fondamentale per l’azienda, specialmente mentre il social network originale Facebook affronta sfide demografiche con un pubblico in invecchiamento.

Dal punto di vista del mercato, un eventuale disinvestimento potrebbe creare nuove dinamiche competitive, con Instagram e WhatsApp che opererebbero come entità indipendenti o verrebbero potenzialmente acquisite da altri attori tecnologici. Questo scenario potrebbe stimolare l’innovazione nel settore, ma solleva anche interrogativi sulla continuità dei servizi e sull’integrazione tra le piattaforme a cui gli utenti si sono abituati.

Il caso rappresenta anche un banco di prova cruciale per l’applicazione delle leggi antitrust nell’era digitale, quando le tradizionali definizioni di monopolio basate sui prezzi risultano inadeguate per mercati in cui molti servizi sono offerti gratuitamente agli utenti finali.

Mentre il processo continua a svolgersi, una cosa appare chiara: l’esito di questa battaglia legale potrebbe influenzare profondamente non solo il futuro di Meta, ma anche l’approccio regolatorio verso le grandi aziende tecnologiche negli anni a venire.

Elena Mariani
Elena Mariani
Analista politica, docente universitaria e commentatrice televisiva. Con un dottorato in Scienze Politiche e un passato da assistente parlamentare, Elena ha sviluppato una profonda conoscenza dei meccanismi istituzionali italiani ed europei. Collabora con think tank internazionali e tiene regolarmente seminari sulla comunicazione politica nell'era digitale. La sua firma è garanzia di analisi equilibrate che vanno oltre le dichiarazioni di facciata.

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